#IoResto continua il suo viaggio nella realtà della nostra città alla ricerca di chi ha accettato la sfida di “restare” a Crotone.
La testimonianza, che oggi abbiamo scelto di condividere, è quella di Gaetano Nicoletta che si racconta così:
“Sono un giovane laureato e specializzato in materie umanistiche a Bologna. Contro tutto e tutti mi sono diplomato come cuoco di primo livello e mi sono subito immerso nel mondo della ristorazione.
Dopo diverse esperienze lavorative ho deciso di investire nella mia città natale, Crotone, aprendo un bistrot attento alla scelta delle materie prime, perfezionandomi nella pasticceria con contaminazione francese.
I piatti che rappresentano la mia infanzia sono le torte che realizzava mia madre. Oggi come allora sento l’odore del limone e le sue raccomandazioni nel montare l’albume con un pizzico di sale (col tempo scoprii che si trattava di un falso mito, ma a lei non l’ho mai detto!!!).
Nei piatti che porto in giro per il mondo, di Crotone c’è il sapore forte dell’aceto, il gusto delle cose fermentate, l’olio che frigge e, naturalmente, una buona dose di peperoncino.
In una continua ricerca del particolare, del rivisitato e del contaminato ho deciso di frenare la velocità: rallentare e osservare. La mia ricerca, infatti, si basa su quei gusti primordiali, un po’ come i ricci di mare mangiati sullo scoglio con papà. E’ tutto lì il segreto: andare a ritroso e vedere le cose con occhi diversi.
Io resto perché occorre abbattere il senso di sentirsi sempre fuori luogo: cerchiamo di migliorare per crescere, non per criticare e distruggere. Per cambiare dobbiamo fare in modo di sentirci partecipi di un progetto comune, di uno sviluppo vero. Finché non combattiamo il pessimismo, il nostro lavoro rimarrà nascosto”.
Dialogare in questi termini rafforza la nostra #Visione.
#IoResto con Gaetano Nicoletta